In inglese è piuttosto frequente la formazione del doppio accusativo che prevede l'utilizzo di una forma verbale seguita da un complemento oggetto e un complemento indiretto, come accade per esempio con i verbi "to ask" o "to send". In alcuni casi, come vedremo, la preposizione "to" è obbligatoria, in particolare quando il complemento oggetto è un pronome.

Complementi oggetto dopo i verbi

In inglese, esistono alcuni verbi che necessitano sempre di essere accompagnati da un oggetto (verbi transitivi), e altri che invece non ne hanno mai bisogno (intransitivi). Ci sono poi verbi che possono essere usati sia nel primo sia nel secondo modo. I complementi oggetto possono essere diretti e indiretti.

Complementi oggetto diretti:

Si tratta di complementi che seguono i verbi transitivi (in pratica, verbi d’azione che richiedono che qualcuno o qualcosa riceva o subisca l’azione stessa.). Le domande che ci si pone per identificarli sono “chi?” (who?) o “cosa?” (what?).

I met Steve two years ago [Who? Steve!] [tooltip]Ho incontrato Steve due anni fa.[/tooltip]

Sam loves Italian food [What? Italian food!] [tooltip]Sam ama il cibo italiano.[/tooltip]

Con i complementi oggetto diretti, i pronomi personali soggetto non vengono mai utilizzati; al loro posto si impiegano, invece, i pronomi personali complemento (me, you, him, her, it, us, them, whom).

That jacket is amazing. I bought it in New York two years ago. [tooltip]Quella giacca è bellissima. L’ho comprata a New York due anni fa.[/tooltip]

Complementi oggetto indiretti:

Sono nomi o pronomi che indicano per “a chi” o “a cosa” si riferisce l’azione del verbo. Essi sono sempre utilizzati insieme ad un complemento oggetto diretto.

Jack sent me a postcard from Haiti. [Whom? Me!] [tooltip]Jack mi ha mandato una cartolina da Haiti.[/tooltip]

Can I ask you a question? [Whom? You!] [tooltip]Posso farti una domanda?[/tooltip]

In questi casi, “Jack” è il soggetto, “me” è il complemento oggetto indiretto (“a me”), mentre “a postcard from Haiti” è il complemento oggetto diretto.

Allo stesso modo, nel secondo esempio “I” è il soggetto, “you” è il complemento oggetto in diretto (“a te”) e “a question” è il complemento oggetto diretto.

Quando il complemento oggetto diretto è  un pronome, si modifica l’ordine della frase per renderla più grammaticalmente corretta.

Johnny wants to read the new Harry Potter book. Mary bought him it. [tooltip]Johnny vuole leggere il nuovo libro di Harry Potter. Mary gliel’ha comprato.[/tooltip]

Johnny wants to read the new Harry Potter book. Mary bought it for him. [tooltip]Johnny vuole leggere il nuovo libro di Harry Potter. Mary gliel’ha comprato.[/tooltip]

Nella prima frase, che abbiamo contrassegnato con un asterisco per indicare la sua amagrammaticità, la costruzione “verbo” + “complemento oggetto  indiretto (nella forma di pronome personale complemento)” + “complemento oggetto diretto”, nonostante sia rispettata, non risulta naturale.

In questo caso, quindi, l’ordine dei complementi viene invertito, e viene esplicitata la preposizione (in questo caso “for”) che precede il complemento oggetto indiretto. L’ordine, quindi, diventa “verbo” + “comp. ogg. diretto” + “prep.” + “comp. ogg. indiretto”.

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